ANALISI DELL' ESTRATTO ACQUOSO
L'analisi dell'estratto acquoso del substato di coltivazione, ritrae la composizione della soluzione del suolo in determinate condizioni.
La fase liquida del suolo è detta "soluzione del suolo", assimilabile al concetto di soluzione circolante ed è costituita da acqua che contiene ioni provenienti dai sali disciolti.
Essa è in equilibrio dinamico con gli altri costituenti del suolo. Tale equilibrio si basa su fenomeni di adsorbimento e desorbimento, passaggio in soluzione e fenomeni di insolubilizzazione, umificazione, mineralizzazione e organicazione.
Questi processi interessano in misura diversa i nutrienti per cui avvengono con ritmi diversi per i diversi elementi. Basti pensare all'intensità dei processi di mineralizzazione e organicazione dell'azoto, a quella dei processi di solubilizzazione e precipitazione per il fosforo, diadsorbimento e desorbimento per potassio, magnesio, calcio e di fissazione del sodio.
L'analisi dell'estratto acquoso fornisce indicazioni utili relativi a:
- contenuto di sali della soluzione del suolo, proporzionale alla conducibilità elettrica dell'estratto acquoso;
- disponibilità immediata di nutrienti, importante per il monitoraggio nella gestione della fertirrigazione;
- eventuali situazioni di rischio di tossicità dovuti a concentrazioni, anche poco elevate, di alcuni ioni (es. borati, manganese, alluminio nelle forme solubili).
PRELIEVO DEL CAMPIONE
Considerate le specifiche finalità dell'analisi dell'estratto acquoso, epoca e modalità di prelievo del campione devono tener conto del movimento dell'acqua nel suolo e del volume di terreno effettivamente esplorato dagli apparati radicali.
Pertanto, profondità del prelievo, distanza dagli irrigatori, numero di sottocampioni, ecc. devono essere definiti di volta in volta nei diversi casi affinchè il dato risultante dall'analisi sia utile.
Contattateci sempre prima del prelievo per avere indicazioni dettagliate.
PREPARAZIONE DEL CAMPIONE
E' importante che il campione di terra fina utilizzato sia stato essiccato all'aria e non in stufa per evitare alterazioni della solubilità di alcuni composti. Per esempio a temperature elevate (> 105 °C) il solfato di calcio (gesso) si trasforma in composti a maggiore solubilità .
PREPARAZIONE DELL'ESTRATTO ACQUOSO
L'estratto acquoso è ottenuto mescolando acqua e substrato in rapporti ben determinati e con modalità e per periodi di contatto ben definiti.
L'analisi può interessare:
- l'estratto a pasta satura per il terreno e meno frequentemente per altri substrati
- l'estratto acquoso 1:2 preparato mescolando terra fina e acqua in rapporto volume/volume 1:2. E' il tipo di estratto utilizzato più di frequente perché più oggettivo (mentre l'individuazione della "saturazione" nella preparazione dell'estratto a pasta satura, è affidata all'esperienza dell'operatore), soprattutto in colture protette e in terreni sottoposti a fertirrigazione e per controlli sullo stesso suolo
- l'estratto acquoso 1:5 utilizzato per i substrati torbosi perché richiede meno campione. Tuttavia, l'estrazione porta a una maggiore diluizione che può turbare significativamente l'equilibrio tra le forme adsorbite dei nutrienti e quelle in soluzione spostandolo a favore di queste ultime.
DETERMINAZIONI
Nell'estratto oltre alla conducibilità elettrica, solitamente si determinano cloruri, azoto, fosfati, carbonato, bicarbonato, potassio, magnesio, calcio e sodio solubili, presenti in forma ionica.
La conducibilità elettrica si esprime in deciSiemens x m-1 (dSx m-1) che corrisponde a microSiemens/cm o microS x cm -1. La trasformazione tra le due unità di misura non ha bisogno di fattori di conversione poiché esse sono equivalenti.
Per gli ioni la concentrazione è espressa in millimoli/Kg (mmol x Kg -1). Può anche essere espressa in miliequivalenti/litro.
dr. agronomo Luisa M. Ruggieri
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